Marco De Santis: le emozioni di un uomo a bordo ring

Marco De Santis: le emozioni di un uomo a bordo ring

Marco De Santis. Classe 1974, gestore dell’importante palestra XC-1 Gym di Roma, preparatore negli sport da combattimento di importanti fighters e una vita spesa a bordo ring. Si definisce un “uomo dietro le quinte”, un “cane sciolto”, un personaggio dell’ambiente fiero dell’essere “privo di vincoli”. Muay Farang lo ha intervistato in esclusiva, per capire un po’ meglio il suo background e il suo punto di vista concerne il mondo della Kickboxing e della Muay Thai.

Marco, quando hai cominciato a dedicarti al mondo degli sport da combattimento?

Mi sono avvicinato per la prima volta a queste discipline nel lontano 1995, ormai quasi 22 anni fa. Tra il 1999 e il 2005 ho combattuto da dilettante e da professionista nei circuiti di Kick Boxing e di K-1: senza grossi risultati, ad esser sinceri, portando a casa comunque una discreta esperienza come combattente. E’ stato un passaggio fondamentale per potermi concentrare su quello che a oggi è, a livello personale, la cosa più importante: la preparazione dei miei atleti.

14456861_10210781703365747_1153491129_oEffettivamente sei istruttore di Kick Boxing già dal 1999 e hai fondato XC-1 EVENT nel marzo 2009 (che ha organizzato in passato il primo evento in Italia interamente dedicato alla MMA, n.d.r.), a cui è seguita l’apertura dell’ XC-1 Gym, nell’Agosto del 2011. Quali esperienze importanti hanno segnato la tua crescita come tecnico?

Già nel 2000 ho avuto modo di essere al fianco di Lorenzo Borgomeo per quanto riguarda la preparazione della Muay Thai. Certamente è stato tra il 2006 e il 2009 che ho avuto il mio momento più proficuo sotto questo profilo: due anni spesi negli Stati Uniti a studiare il combattimento in gabbia, quando le MMA non erano ancora state “sdoganate” a livello mondiale. Va precisato che curavo la parte in piedi.

Un’avventura che ti ha portato a bordo ring dei maggiori eventi di MMA a livello internazionale, come Bone Crunch Fighting, XFC, Elite XC, Bellator, e UFC. Ed un’avventura che ti ha portato anche a conoscere atleti di una certa caratura, come Alessio Sakara e Lorenzo Borgomeo.

Esattamente. Alessio è un grande atleta, mentre Lorenzo per me è come un fratello. Proprio con quest’ultimo ho intrapreso un fantastico percorso di crescita personale, che ci ha portato dalla Resa dei Conti a Lucca, passando per il Bone Crunch in Florida fino agli ambiti palcoscenici del Bellator.

14454091_10210782751751956_942517862_oIl vento di battaglia però non ti ha portato solo ad ovest, ma anche a est, verso Oriente...

Eh già! Del resto un adeguato studio di una disciplina come la Muay Thai merita un viaggio nella sua terra di origine, la Thailandia. Inoltre 4 anni fa ho avuto modo di conoscere Roberto Gallo Cassarino, col quale ho intrapreso una bella, piacevole e produttiva collaborazione. Nel 2013 sono stato all’angolo di Alessandro Campagna in Giappone, all’evento “Max Muay Thai”. Recentemente uno dei miei atleti più promettenti, Daniel Ghercioiu, classe ’97, con me da 10 anni, ha trascorso un mese proprio nel camp della famiglia Gallo Cassarino (il 7 Muay Thai di Rayong, n.d.r.), per affinare alcune tecniche e il clinch a fianco proprio del campione Mathias Gallo Cassarino. Daniel ha poi combattuto a Chang Mai, vincendo nettamente per KO, e dopo 20 giorni a Bangkok nell’evento “Super Muay Thai”. Sarà un’esperienza che certamente ripeteremo.

Marco, anche se è difficile da spiegare a parole, quali sono le emozioni che ti investono quando sei all’angolo del ring?

Sono stato all’angolo molte volte in vita mia, negli eventi più disparati e in ogni angolo del globo. Ti posso dire che ogni volta è un’esperienza unica, una crescita personale profonda. La foga del match annebbia un po’ le cognizioni di chi sta combattendo, e il tecnico deve essere lì, pronto a condurre il proprio fighter verso la vittoria. E allora ti senti un po’ come il suo “terzo occhio”, sempre per rimanere su temi orientali!

10407839_10206358436426838_8387059091103341396_nMa da ex atleta professionista, quali differenze si sentono nello stare da una parte e dall’altra delle corde?

Da preparatore posso assicurare che si vivono emozioni ancor più forti che da agonista! Si è sottoposti a un grande carico di responsabilità nei confronti del proprio atleta, cosa che porta a dare il meglio di sé stessi prima, durante e dopo un incontro. Eh sì che capita pure di passare delle notti in ospedale…Se poi l’atleta è un ragazzo giovanissimo, come ad esempio Daniel, subentra pure un po’ lo spirito paterno e le tensioni si fanno ancora più intense.

Infine, qualche parola sulla tua palestra, la XC-1 Gym. Com’è, oggi giorno, lavorare nel business dello sport e del wellness?

La competizione è agguerritissima! La XC-1Gym è nata come palestra per sport da combattimento, e tale rimarrà il suo nucleo portante, nel cuore. Logicamente, XC-1 Gym non è soltanto sport da combattimento, ma è anche fitness, wellness, funzionale, crossfit e molto altro, cercando sempre di lavorare a 360 gradi. 1000 metri quadri di sport, salute e benessere. Grazie  a Muay Farang e a te, Michele, per l’opportunità.

 

Complimenti da parte di Muay Farang per la passione profusa in questi sport e per il lungo sentiero intrapreso, che certamente condurrà a toglierti tante altre soddisfazioni, Marco!