Da grande voglio fare il ‘Nak Muay’ e venire in Thailandia…

Da grande voglio fare il ‘Nak Muay’ e venire in Thailandia…

Non c’è giorno in cui non arriva una richiesta alla mail muayfarang@gmail.com e spesso l’argomento è lo stesso: tantissimi giovani affascinati dalla Muay Thai “vera” vogliono consigli su come intraprendere una carriera professionistica e arrivare a combattere nei grandi eventi in Thailandia. Molti chiedono se la palestra in cui si allenano può portarli a certi livelli, in quanto tempo ecc. Tutti si lamentano che in Europa, ma sopratutto in Italia, le borse sono spesso insufficienti anche solo a pagare le spese per partecipare alle gare. Tutti comunque lavorano per mantenersi e spesso usano il loro stipendio per allenarsi, per integratori, attrezzatura e per pagare i costi vivi di partecipazione alle gare.

I messaggi in generale si divido in 2 categorie:
a) chi si piange addosso.
b) chi chiede “suggerimenti” per diventare un vero professionista.

Tentiamo di rispondere ad entrambi:
a) Organizzare eventi, come condurre una palestra e produrre attrezzatura è un’ “impresa” difficile ed è obbligatorio che chi lo fa, per prima cosa persegua il profitto. Spesso questo profitto e risicato e molti organizzatori chiudono eventi in perdita. Quindi inutile piangersi addosso, serve far crescere il proprio livello e la propria popolarità al fine di dare all’organizzatore uno spettacolo più attrattivo per pubblico e sponsor con la conseguenza di innalzare le borse. Ma sopratutto serve sdoganare la Muay Thai e in generale gli sport da ring. Fino a che atleti, amici, fidanzate, parenti e affini, faranno certe colorite dichiarazioni del tipo <Pronti alla guerra>…, <Spaccagli il c…>… e si presenteranno sui social network e sul ring tappezzati di tatuaggi, croci celtiche, simboli di guerre che nulla hanno a che fare con la sportività, la Muay Thai rimarrà ad appannaggio di pochi e quindi il grande pubblico ne starà alla larga etichettandoci “violenti”. Le ferite ad esempio, i gomiti tagliano e lo sappiamo ma alla gente che paga il biglietto e che guarda la TV non è il caso di far vedere anche il dietro le quinte. Sui social network dovremmo far vedere quanto sono bravi, belli e dedicati i nostri atleti e quanto sono sportivi, piuttosto che pavoneggiarsi delle ferite come fossero un trofeo! I trofei sono le cinture, le coppe, le medaglie, una posizione su un ranking vero (approfondisco dopo questo argomento “ranking”), portare a casa una ferita è un “incidente” che avviene purtroppo in ogni disciplina sportiva.
b) Per diventare professionista “realmente” e quindi vivere con la Muay Thai, suggeriamo intanto di selezionare la palestra in cui ti alleni in Europa, il Coach e il Manager. Coach e manager sono 2 cose diverse e fare bene una è già molto complicato.

Che domande farsi per valutare un “team” e la palestra – Chi sono i coach e che formazione specifica hanno nella “Muay Thai vera made in Thailand”? Oggi la parola “Thai boxe” – “Muay Thai” messa in un’insegna attira tanto, in quanto è di tendenza. Anche l’avvocato, il ragioniere, che prima praticavano il tennis ora guardano alla Muay Thai con interesse per fitness. Ecco, per loro i tanti club-palestre e i vari coach, lasciatemelo dire “improvvisati” da un foglio di carta chiamato “diploma”, vanno bene! NON per chi vuole fare il professionista e prepararsi a venire a sfidare i Thailandesi a casa loro e campare con la Muay Thai. NON arricchirsi ma “camparci”!

Oggi molti disperati si improvvisano maestri di Muay Thai, solo perché c’è tanta richiesta… e non basta avere trascorsi di buon livello nel pugilato o nella Kick Boxing o K1 se vi piace, ma bisognerebbe aver studiato o meglio praticato come si deve la Muay Thai “vera” dei grandi stadi Thailandesi. Considerate che la Muay Thai nasce nel regno del Siam, oggi Thailandia. Che le nazioni d’eccellenza per questo sport sono solo la Thailandia e i paesi limitrofi. Che in Cambogia i guanti costano e si usano i gomiti come sciabole! E che in Birmania (Myanmar) si combatte ancora con le corde alla mani (Kard Chuek).
Le Nazioni Europee, Olanda in testa, hanno Team d’altissimo livello dove però si “produce” un’ottima Kick Boxing chiamata K1 rules. NON è Muay Thai e non ha nulla a che vedere. Il paese che gode di ottimi coach di Muay Thai è la Francia, dove il livello alto dei “Nak Muay” (professionisti di Muay Thai) viene poi annebbiato da verdetti partigiani dei loro giudici di gara, ma questo è un’altro argomento.
Quindi intanto scegliete un “team”, una palestra e un Maestro che abbia un filo diretto con un Team di Thailandese “serio” e che tra questi ci siano scambi continui ed esperienze “reali” nei grandi stadi Thailandesi. Ad esempio, potete sondare se il “team” ha portato atleti al Lumpinee Stadium. Se il coach e il maestro sanno come gestire un atleta, Thai o “Farang” che sia, che deve combattere al Lumpinee o al Rajadamnern. Come si fa il peso, come si sta all’angolo, cosa portare e cosa NON è consentito. Ma sopratutto: come vincere? Come vengono conteggiati i punti nella Muay Thai, cosa completamente diversa dal K1 e da come viene giudicata la MT nel mondo. A questo avviso rimandiamo ad un’articolo che chiunque voglia combattere o far combattere i propri ragazzi in Thailandia dovrebbe aver già letto almeno 3 volte, data la complessità dell’argomento. Il Vostro coach lo ha fatto? E Voi che volete diventare “professionisti” avete voglia di studiare la Muay Thai? Ecco l’articolo.

Cos’altro chiedersi prima di scegliere una palestra e un “team”. Ad esempio quel “team” ha credenziali a livello Internazionale o almeno Nazionale? ATTENZIONE, un buon Team non significa necessariamente un team vincente, conta molto di più avere buoni contatti con i vari promoter nazionali e internazionali sopratutto attraverso un buon manager supportato da una buona agenzia. Se vi state chiedendo se è uno spot per l’agenzia Muay Farang, la risposta è: quali altre agenzie offrono una pari continuità di proposte sia in Asia che in Europa? Se ci sono, sceglietele al volo perchè Muay Farang è molto cara come agenzia. Gli organizzatori di eventi (Promoters come si dice in genere) sanno che un Team è serio o meno in base ai rapporti instaurati in eventuali eventi passati. Un team serio fa fare il peso al proprio atleta sempre, non lo fa infortunare la settimana del match e in caso questo accada, trova un sostituto e garantisce al promoter la necessaria serenità per svolgere il suo evento al meglio. Promuove l’evento solo secondo indicazioni del promoter e NON per impazienza, rovinando i piani di marketing dell’organizzatore e magari degli sponsor. Impone una severa disciplina all’atleta sia per l’allenamento che per il modo di comportarsi e le dichiarazioni che vengono filtrate attraverso coach e manager in primis. Gli atleti che, senza veramente un valido motivo, danno forfait, escono dal “team”. Queste cose contano tanto se volete tentare una carriera che vi consenta di fare la Muay Thai come lavoro. Ad alti livelli nel Mondo conta tantissimo far parte di un Team rispettato e conta anche in Europa, infatti i maggiori Team li conoscono tutti i promoter e li chiamano costantemente per i loro eventi. Questo significa per Te, nuovo atleta, avere una garanzia per il tuo futuro.
Ora vi dico cosa spesso ci viene obbiettato:

Tutti lo dicono nelle chiacchierate e ci va coraggio a scriverlo e noi ne abbiamo: Signori! Ci sono più campioni che combattenti!!! Esistono xxxxmila sigle, e xxxxmila titoli … Chi vuole avere un credito mondiale deve essere nei ranking MONDIALI delle single titolate a livello MONDIALE che purtroppo hanno tutte sede a Bangkok, non a caso il quartier generale della Muay Thai “vera“. Nessuno vi dice di diffidare dei tanti campioni, sicuramente se lo sono meritato, ma quei campioni di qualche sigla magari nella Kick Boxing-K1 e con un bel tatuaggio possono aiutare l’amatore o chi si allena dopo l’ufficio per stare in forma. Chi, come voi, ha come obiettivo di CAMPARE con la Muay Thai, deve scegliere invece il “team” con i coach e i manager di livello INTERNAZIONALE come sopra detto. Avere una bella palestra è una gran bella cosa ma per campare con la Muay Thai vi serve qualcuno che abbia i contatti per portavi in futuro a combattere nei grandi stadi Thailandesi, con i grandi nomi ed entrare nei ranking MONDIALI della Muay Thai. Per farci odiare ancora aggiungiamo con coraggio questo. In Europa si fa prevalentemente la Kick Boxing o K1 e su quello l’Italia ha raggiunto livelli eccellenti, primeggiando con un grande nome che non serve citare. Ma in Europa, come nel nostro Paese, chi c’è ai vertici MONDIALI nella Muay Thai?
Ora vi chiederete, si ma allora quali sono le sigle “professionistiche” che contano nella Muay Thai INTERNAZIONALE? Eccole:
WBC Muay Thai (parente delle nota WBC del pugilato)Link
WPMF – Link
WMC – Purtroppo il ranking NON è pubblico e questo a nostro avviso toglie valore ad una sigla che diversamente potrebbe essere la più prestigiosa.
Ecco il link www.wmcmuaythai.org/wmc-rankings che perennemente porta a leggere solo:
“Error 404 – Not Found Sorry, you have found a page that does not exist. We are working on …”

Fate una ricerca facile facile con il “trova” mettete “ITA” e vedete quali Italiani sono presenti. Non ve lo dico se no tornate a pensare che l’articolo sia di parte. Poi chiedetevi quali Italiani hanno ottenuto una cintura di queste 3 sigle?
ATTENZIONE per la Kick Boxing esistono tante altre sigle e tanti sono i campioni in Italia. Ma qui parliamo solo di “Muay Thai”, quella “vera”.

Dove si deve combattere per costruirsi un “nome” e una carriera che ci permetta di vivere o almeno sopravvivere solo con Muay Thai? In primis al Lumpinee! Quali gli atleti da incontrare per affermarsi nella Muay Thai? Beh le grandi star della Muay Thai di Bangkok, e chi se no? Il primo italiano, ad onor del merito, che ha combattuto al Lumpinee è stato Christian Daghio che inoltre vanta anche un match con la leggenda Somrak Khamsing. Il primo ad averci fatto a 17 anni e in main event è Mathias Gallo Cassarino che è ancora un ragazzino e all’alba dei suoi 22 anni ha in casa una cintura: WMC a.d.- WMC e WPMF, appunto le sigle sopra citate e appunto un “fortunato” che può dedicarsi solo alla Muay Thai e quindi tentare di emergere tra i tanti e tutti fortissimi talenti Thailandesi.
Poi c’è chi vanta di aver combattuto in quello o quell’altro evento, magari anche a Bangkok, ma venire a fare un match con un Thai e tornare in Italia resta una vacanza, un buon “team” deve aver i propri atleti costantemente nei grandi circuiti. Arrivare a competere ad alti livelli in Italia e in Europa, se parliamo di Kick Boxing, è molto difficile ma se parliamo di Muay Thai, chi c’è che combatte di Muay Thai ad altissimo livello? Chi ha credenziali internazionali? Se volete campare di Muay Thai dovete confermarvi all’Estero, magari in Nazioni molto più avanti nei Ranking Mondiali, come la Francia ad esempio. Quindi, il suggerimento nella scelta del “team” e della palestra è di cercare di giudicare cosa vi viene insegnato e come vi viene insegnato, piuttosto che quante “coppe” ha vinto il super Maestro e se quello che vi viene insegnato può avviarvi alla Muay Thai “vera” e farvi arrivare a combattere e vincere o perdere, ma dando uno spettacolo adeguato all’esperto pubblico Thailandese. Un pubblico che può fare di un ‘nessuno’ una super star che guadagna milioni di baht e di un ‘super Maestro’ un “farang” qualsiasi a cui dire “good good… very good” e rifilare un “diploma” con cui insegnare ad avvocati, commercialisti e verdurieri… con tutto il rispetto per queste categorie che hanno altri obbiettivi di carriere rispetto a quelle di chi , appunto, oggetto dell’articolo, vuole diventare un “Nak Muay” e sopravvivere con la Muay Thai e poter quindi dire di “lavoro” faccio il “Nak Muay”.

Ma non finisce qui, se deciderete di spostarvi in Thailandia, dovete sapere prima che pur essendo la culla della Muay Thai, ci sono molte cose che in Occidente e in Italia vengono fatte meglio e di cui vi metteranno in guardia i veri coach, maestri e manager. E lo faranno GIUSTAMENTE. Mentre i Super Maestri magari vi manderanno al camp di… super campione Lumpinee e vaiii cosi ‘Ooeeeeee’.
– In Thailandia avrete un’adeguata preparazione atletica e nutrizionale?
La Thailandia è sicuramente indietro in quanto a metodi di preparazione atletica e per la parte nutrizionale è a livelli tragici. Infatti, la cucina Thai abbonda di zucchero, fritti, MSG e sale. Insomma, veleno per gli sportivi. Signori noi SIAMO QUEL CHE MANGIAMO! Alcuni organi come reni e fegato portano il conto di una cattiva alimentazione dopo anni e quindi chi in Europa vi mette in guardia sulla Thailandia, HA RAGIONE al 100%! Gli storici camp super titolati con i Thai con cinture del Lumpinee ecc., se poi vi danno da mangiare VELENO, o peggio vi fanno le flebo di glucosio, quanto durate lì in salute? Ricordatevene specialmente se dovete compiere il taglio del peso in vista di un match. I Thailandesi non pensano al domani, ai reni, al fegato e altri organi utili, come il cervello ad esempio. A noi “Farang” questi organi servono per una 90ina d’anni, almeno lo speriamo! Cervello: se andate KO i Thailandesi ridono e se ne escono con “Sleep on the ring… mai pen rai“. Si forse per loro, a voi la TESTA serve perchè solo usando quella potete battere un Thai che ha iniziato a 6 anni e ha magari 200 incontri più di Voi!!
Perchè una terra che forgia campioni dalla notte dei tempi è carente sulla preparazione atletica, alimentare e ha metodi obsoleti? Il primo motivo è che si tende a preparare l’atleta secondo i metodi tramandati da generazione in generazione e testati con metodo deduttivo senza alcuna base o verifica scientifica. Hanno tanti atleti e provano, se si vince va bene, se si perde si cambia. Spesso quando si legge il nome del pugile seguito dal nome del Camp di provenienza, si sa già che stile ha e che allenamento fa (tratteremo bene l’argomento in un’altro articolo).
Quindi, il metodo Thailandese non è cosi buono? E’ ottimo e a nostro avviso il migliore per la Muay Thai ma va usato e razionalizzato. Basare l’allenamento su tante ripetizioni allena al combattimento, questa la loro teoria e da parte nostra, “Muay Farang team” abbiamo fatto le opportune verifiche sulla pelle dei nostri figli e atleti e con esperti Occidentali che hanno eseguito studi specifici e possiamo dire che: FUNZIONA e va ampliato e rivisto con opportuni accorgimenti tecnici e pratici.
Quello che NON funziona è il lavoro di resistenza. Tutti i camp Thailandesi hanno scoperto ad esempio che correre fa fiato/resistenza, altri che se 100 calci a ripetizione danno risultati, 1000 danno 10 volte tanto. Che i round più lunghi fanno fiato e allora arrivano a cose folli del tipo round di pao da 20 minuti ecc. Insomma, esasperando la quantità di allenamento ora stanno massacrando tanti atleti e poveri “farang” che capitano in quei camp, perchè titolati con i campioni Thai. Per fare un ultimo esempio pratico, i match di Muay Thai prevedono sforzi muscolari statici e dinamici ed alcuni gruppi muscolari vanno allenati in maniera opportuna secondo la scuola occidentale con attrezzi, mentre per la scuola Thai è solo necessario ripetere quel movimento xx volte. Noi abbiamo verificato che funziona se le XX poi non crescono fino a massacrare le gambe e quindi l’atleta.

Infine, arriviamo ad una riflessione: nella Muay Thai moderna, o meglio quella del “futuro”, primeggerà il combattente COMPLETO. Molti eventi ora spingono il 3×3 ed anche nei grandi stadi di Bangkok e in TV, al Channel 7 in primis, i pugili più “visti” e quindi più pagati sono quelli che oltre al clinch e ai calci medi sanno fare i KO di pugno e gomiti. Si è avviato un “processo” per cui i farang che godono di buone basi di Kick Boxing e acquisiscono poi in Thailandia un’ottima Muay Thai , usando la testa posso colmare gli anni di esperienza che li dividono dagli opponent Thailandesi e batterli! Le scuole di Muay Thai più evolute in Thailandia proprio, spesso sono governate da un manager mezzo o tutto farang. I camp che mantengono uno stile di allenamento obsoleto hanno tanti bambini che poi crescendono passano (venduti ovviamente) ai camp “moderni” gestiti dalla nuova classe di manager e promoter ad influenza “farang” e diventano campioni nei grandi stadi per poi volare oltre oceano. Tutto questo per dirvi che la Muay Thai che imparate in Occidente va bene come base di partenza, che scegliere la palestra giusta è fondamentale sia nel vostro paese che in Thailandia e che la Muay Thai fatta in Thailandia prevede una TIPOLOGIA DI COMBATTIMENTO su più livelli e distanze in primis il clich, che in Europa viene fatto solo perchè le regole di MT lo prevedono.
SOLO QUEI MAESTRI, COACH E MANAGER CHE HANNO UN FILO DIRETTO CON I CIRCUITI THAILANDESI POSSONO ESSERE UTILI A CHI VUOLE DIVENTARE UN “NAK MUAY” E SOPRAVVIVERE con la Muay Thai e scordatevi di FARE I MILIONI DI BAHT, quelli li fanno solo vedere in TV e li guadagnano solo gli scommettitori, i grandi promoter e stadi. Scegliete la Muay Thai perchè è una fantastica scelta di vita e pur guadagnando meno, se ci si riesce a campare, si hanno soddisfazioni che scommettitori, promoter e sapientoni vari in giacca e cravatta (come quel tale “Cassarino” hahaha) non avranno mai!!

Chok Dee Krap

Roberto Gallo Cassarino

Mathias tongkla