Muay Thai olimpica: un sogno o un incubo?
In questi giorni si sta celebrando sui social il riconoscimento della Muay Thai da parte del Comitato Olimpico Internazionale. Dopo i primi minuti di gioia, forse e’ meglio rientrare nella realtà e considerare meglio questo scenario.
Il Consiglio Esecutivo del CIO ha riconosciuto provvisoriamente la Muay Thai (e anche il cheer-leading, non è uno scherzo) per tre anni, durante i quali i dirigenti del comitato potranno votare per riconoscere pienamente questi sport che da parte loro potranno presentare una richiesta per l’inclusione nei Giochi Olimpici.
Con questi “nuovi sport”, il Comitato ha l’obbiettivo di attirare più giovani verso lo sport. Certo, la Muay Thai vista dal punto di vista coreografico è affascinante anche per i bambini e i genitori se guardano la Muay Thai dei “pigiami rossi” che si inginocchiano con il Monkon, poi saltano con le corde alla mani e simulano un combattimento. Ma cosa succederàquando scopriranno che la Muay Thai ‘vera’ è ad esempio punti di sutura e nasi rotti come ad esempio nella saga di Sangmanee vs Thanonchai (video)? Cosa penseranno i genitori di quei bambini che saranno affascinati dalla Muay Thai quando scopriranno che colpi alle gambe, ai reni al fegato, che i gomiti al viso e sopratutto ginocchiate al corpo o in faccia in clinch sono la normalità ecc.? Proviamo ad immaginarlo seriamente!?
La Muay Thai ‘vera’ cosi come è intesta in Thailandia credo personalmente che
non diventerà mai sport olimpico. Se uno sport che si chiamerà Muay Thai lo
diventerà, sarà molto diverso da quello che conosciamo oggi, e’ difficile pensare se sarà un bene per lo sport e se chi competerà nella MT olimpica potrà poi arrivare alla MT ‘vera’. Senza dubbio il riconoscimento potrà togliere la MT dall’ombra e dare ora un impulso positivo a questo magnifico sport.
Josh Rosenblatt ha scritto un articolo chiaro in merito:
http://fightland.vice.com/